CEO Branding e Social Leadeship


8.2 milioni di C-level executives hanno un profilo LinkedIn.

Credi che sia tempo perso esprimere la tua visione su LinkedIn?

Sembra proprio di no.

Perchè la Leadership ha dimensioni a 360 gradi, e si esprime
anche online.

Imprenditori, CEO, Executives, Senior Managers sono chiamati ad esprimere la propria Social Leadership.

Mai come ora i CEO necessitano di:

  • diffondere la propria visione,
  • essere i portavoce,
  • essere gli Storyteller-in-Chief.

Ma non basta. Le aziende che hanno capito come muoversi in tal senso,
formano e sollecitano i propri responsabili ad essere presenti online per
alimentare interesse e community attorno ai temi che specificatamente
presidiano, e alla cultura aziendale.

Molti gli esempi in tal senso: Virgin, Mindvalley, Fastweb, Enel, Eni,
Technogym…

Il miglior approccio in assoluto è quello di usare il proprio profilo
personale, non come spazio di ennesimo rilancio pubblicitario dell’azienda – perchè per questo scopo ci sono già le pagine social aziendali – ma come canale di condivisione della propria visione e valori, di aspetti che in ottica di Personal Branding possano far appassionare alla persona, seguendola per il suo specifico stile di narrazione, per i suoi punti di vista sul business e sulla vita.

Emblematico in tal senso Sir. Richard Brandson. Recentemente sua mamma Eve è mancata. Ebbene, non avevo mai approfondito l’influenza che Eve ha avuto, non sono su Brandson e la sua attitudine verso la vita, ma anche sulle sue aziende. Sui canali social, la narrazione di questo doloroso evento, si è trasformata in un caloroso abbraccio a Brandson e alla sua famiglia, ma soprattutto in una finestra autentica per conoscere più da vicino molti aspetti fondanti del Brand e della sua storia.

Altro caso interessante quello di Arianna Huffington che dopo il suo tracollo fisico sotto il peso di stress e burnout, ha raccontato la sua storia e fondato Thrive Global che ha come mission proprio quello di sensibilizzare a un maggior bilanciamento tra performance e benessere. Sui suoi canali e attraverso la sua newsletter su LinkedIn, Arianna ci guida a vivere il lavoro con maggiore equilibrio.

Altro caso di estremo interesse: Vishen Lakhiani – fondatore di Mindvalley. Da anni Vishen sta portando avanti una battaglia contro lo zucchero in
eccesso nascosto in molti prodotti alimentari e bevande. Padre di due figli e
conscio di alcune operazioni pubblicitarie da parte di importanti Corporate del Beverage, avvenute in Malesya, dove ha sede la sua azienda vocata all’education, alla crescita personale e al benessere, si è schierato apertamente al riguardo, e sta portando avanti questa causa.

Vishen si è apertamente dichiarato anche nei confronti di alcuni Presidenti Americani che hanno dimostrato di essere tutt’altro che inclusivi. Mindvalley è un’azienda che accoglie millennials di oltre 40 nazionalità. Comprensibile come, in ottica valoriale, la presa di posizione di Vishen sia stata coerente e allineata non solo con il suo credo personale, ma evidentemente anche ai valori della propria azienda.

Essere Leader vuol anche dire esporsi, prendersi dei rischi. Vuol dire
essere coerenti e responsabili. Vuol dire, oggi, tornare a essere engagé.

LinkedIn, Twitter sono degli ottimi canali. Comincia a esserlo anche ClubHouse.

Perché? E’ una app social basata interamente sulla voce. Meglio che sugli altri social, è possibile esprimere il proprio pensiero, dialogare con altri in maniera sincrona, esprimere una Leadership meno paludata e non per questo meno autorevole. Anzi. Su ClubHouse vengono premiati contenuti di valore e autenticità.

Ce lo dimostra l’atterraggio di clamore che su tale piattaforma ha avuto Elon Mask.         

Non ti resta che esserci, creare un tuo piano editoriale e portare la tua visione del mondo.

Se vuoi, continuiamo il discorso dentro tali piattaforme.