Apertura e Chiusura: 2 punti caldi della narrazione di carriera


Li conoscerai di certo. I Daft Punk, insieme in progetti musicali dal 1993, si sono sciolti. Lo hanno fatto dedicando al loro scioglimento una narrazione specifica con questo video.

Perchè ti parlo di questo?
Perchè spesso esistono tantissime narrazioni di lavori e progetti che iniziano, ma pochissime di ciò che si decide di terminare.
E invece tutto ciò merita una narrazione.

Soprattutto se scegli di abbandonare un progetto o di prendere un’altra strada, la scelta è pienissima di senso. Spesso è preludio all’apertura di un’altra fase di carriera e di vita o progettuale in senso specifico.

In questo, il mondo della musica ci ha sempre allenati.
Il mondo del lavoro, molto meno.

Nei rari casi in cui ho letto post di persone che hanno raccontato la loro scelta di lasciare lavori, progetti, collaborazioni, la mia attenzione si è subito catapultata, e a giudicare dai numeri di tali post, non solo la mia.
Io trovo le narrazioni di trasformazioni ed evoluzioni molto più interessanti di quelle di successo, a tutti i costi. E tu?


Le trovo catartiche e necessarie. Per coloro che compiono tali scelte, e per chi li segue, e necessitano di senso. Non è questione di render conto delle proprie scelte, ma di accompagnare anche chi ti segue nella comprensione di una transizione.
Fasi delicate, da presidiare.
L’ho vissuto sulla mia pelle. Da “follower” e da protagonista.
Anche in tali casi, la comunicazione fa una super differenza e non va data per scontata.
Del resto la “Tecnica del Volo” ci dice che i due punti caldi della comunicazione sono: l’apertura, e la chiusura.

Ciò che accade in mezzo è interessante, ma quando prendiamo un aereo, la maggior parte delle persone presta attenzione al decollo e all’atterraggio. Addirittura all’atterraggio scatta l’applauso liberatorio.

Così è successo a me quando in LinkedIn tempo fa ho trovato il post di una ragazza che mi ha letteralmente conquistata con la sua storia – e che tutt’oggi seguo. Scrisse un qualcosa del genere “Oggi ho fatto la cosa che mi spaventa di più nella mia vita. A 30 anni ho lasciato l’azienda per la quale ho fatto di tutto per riuscire ad entrare. Eppure, la nave non è fatta per stare nel porto…e io ho sentito che era l’ora di salpare”.

Quella donna oggi è una imprenditrice felice.

La linea della tua vita professionale è fatta di momenti diversi. Non si raccontano solo i successi o i fallimenti. Si raccontano anche le chiusure spontanee, le scelte volontarie, la fine naturale di progetti.


Personal Branding è occuparsi anche di questi aspetti.